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A differenza dell’intolleranza al lattosio, nella quale si ha un deficit parziale o totale dell’enzima lattasi (enzima in grado di scindere questo zucchero e permetterne l’assorbimento), l’allergia alle caseine e, più in generale alle proteine del latte, insorge quando l’organismo riconosce queste proteine come dannose, inducendo quindi una risposta immunitaria, mediata da IgE, contro di esse. Il rilascio di mediatori chimici, quali l’istamina, causa la caratteristica sintomatologia:
Le caseine sono proteine definite “coniugate” ovvero legate ad altre molecole, in particolare a gruppi fosfato. Questa proprietà consente loro di legare altre sostanze tra cui ioni calcio e magnesio e permetterne il trasporto. Essendo fortemente idrofobiche, quando si trovano in una soluzione acquosa come il latte, tendono ad unirsi e formare strutture definite “micelle” che a loro volta possono intrappolare sostanze tra cui appunto il calcio, aumentandone la biodisponibilità nell’organismo.
Le caseine costituiscono circa l’80% della componente proteica del latte. Per questo motivo, tutti i soggetti con una vera e propria allergia alla caseina, devono evitare completamente il consumo di latticini poiché potrebbero sviluppare una reazione anafilattica che, nei casi più gravi, potrebbe risultare anche fatale. Vanno quindi evitati alimenti quali lo yogurt, la panna, i formaggi ma anche tutte le pietanze in cui i latticini vengono addizionati come pane o grissini al latte, cereali da prima colazione, snack confezionati ecc. Come indicazione generale si consiglia di leggere attentamente le etichette degli alimenti per accertarsi che non siano presenti tracce di latte.
Ad oggi fortunatamente esistono diversi modi per sostituire i latticini senza rinunciare all’assunzione dei nutrienti in essi contenuti.
Le bevande vegetali a base di soia ad esempio presentano valori e caratteristiche che si avvicinano molto al latte vaccino, inoltre il latte di soia viene utilizzato anche per la preparazione di yogurt, panna vegetale e gelati. La soia viene ampiamente utilizzata anche per la preparazione di burger vegetali, anch’essi ottime fonti proteiche.
Molto importante è anche l’assunzione delle giuste quantità di calcio che si trova abbondantemente in alcune verdure come broccoli e cavoli, ma anche nella frutta secca e nei semi di sesamo. Senza contare che l’acqua di rubinetto ne rappresenta una delle fonti principali.
Biologo Nutrizionista e Naturopata
Il dott. Bazzani lavora presso i suoi studi di Modena e Correggio (RE)
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